giovedì 5 giugno 2014

Le Stanze dello Scirocco

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ph tratta da www.panoramio.it ph tratta da www.panoramio.it


Eolo nell’antica Grecia impersonava la divinità dei venti. Fu proprio il padre degli dei, Zeus, a dargli il compito di dominarli ed Eolo assolse il compito con gran cura, custodendoli dentro un otre accuratamente conservato a Lipari, una delle isole Eolie (queste erano la dimora di Eolo, da cui il nome).


Il mito racconta che tra i venti custoditi ve ne fossero quattro che erano fratelli – i quattro venti principali – e i loro nomi erano: Borea, deciso e violento, vento del Nord, Zefiro che precede la stagione calda, vento dell’Ovest, Euro che annuncia il bel tempo, vento dell’Est, e infine Austro, vento del Sud molto caldo.


È proprio su questo vento che concentreremo la nostra attenzione. Come sappiamo durante la stagione calda si susseguono giornate in cui la calura dello Scirocco non dà tregua, a queste latitudini è spesso impossibile anche riuscire a riposare la notte.


Fu proprio durante una di queste notti arroventate che mi misi a sfogliare prima, e a leggere poi, un libro di architettura minore, la mia attenzione fu catturata da un paragrafo dal titolo “le stanze dello scirocco”.


Il caldo c’era, la curiosità pure, il sonno era passato e mi chiesi: ma cosa saranno mai queste “stanze dello scirocco”? Decisi di documentarmi.


Questo tipo di costruzioni – perché di questo si tratta – erano tipiche della Sicilia e la loro origine si deve alla cultura araba che da sempre ha avuto relazioni con quest’isola.


La loro funzione era principalmente di recare frescura e sollievo durante le ore più calde del giorno, vista questa loro caratteristica, alcuni ambienti di dimensioni più piccole furono destinati per conservare gli alimenti; la presenza di tale pratica era comune anche qui nel salento con le neviere.


In Sicilia come in buona parte dell’Italia meridionale, l’elevate temperature all’interno degli edifici rendono l’aria stagnante e insopportabile, al fine di migliorare il loro microclima si rende necessaria un’adeguata ventilazione che eviti la formazione di sacche d’aria calda.


La ventilazione, se accompagnata dalla presenza d’acqua, è fondamentale per il raggiungimento del benessere termico in un ambiente.


Torniamo alle “stanze dello scirocco”; il sistema era semplice ed efficiente. Queste erano scavate nel tufo sotto le abitazioni oppure erano predisposte durante la loro costruzione. In genere questo tipo di realizzazioni erano presenti nei palazzi nobiliari. Si accedeva per mezzo di una rampa di scale ed erano suddivise in più ambienti. La parte principale era collocata al centro ed era impostata in modo da accogliere comodamente gli ospiti, dando la possibilità di sedersi su delle panche in pietra opportunamente disposte intorno ad una vasca in cui era presente dell’acqua sorgiva.


Le pareti erano dotate di feritoie che si aprivano su di un’intercapedine, ed erano poste in modo da garantire i necessari ricambi d’aria – questo tipo di costruzioni – collocate in ipogeo – il che già garantiva un certo isolamento – erano attraversate da cunicoli di fabbricazione medievale ereditati dagli arabi e chiamati “Qanat”, scavati nella roccia, al disopra dei quali erano presenti delle aperture che avevano la funzione di tiraggio dell’aria calda, contribuendo così a una maggiore percezione del fresco.


L’acqua come prima accennato, era fondamentale perché garantiva attraverso la sua evaporazione, una refrigerazione naturale dell’ambiente; oltre alla presenza della vasca centrale vi era una serie di piccoli canali con dei corsi d’acqua che seguivano il perimetro della stanza che si riversavano in piccole cascate, queste assicuravano un effetto gradevole alla vista degli ospiti ma in realtà contribuivano a far abbassare ulteriormente la temperatura presente.


La presenza dell’acqua era fondamentale, infatti, se le fonti erano lontane, si era costretti a costruire una serie di condotte dotate di una leggera pendenza che si ramificavano sia nel pavimento sia lungo il perimetro della stanza.


In alcuni casi dove la progettazione era maggiormente accurata, le scale d’accesso erano dotate di un passamano cavo nel quale scorreva un rivolo d’acqua che forniva al palmo dell’avventore una sensazione di freschezza che lo accompagnava sino all’ingresso della stanza.


Le “camere dello scirocco”, con la loro semplicità strutturale, riuscivano ad allietare le ore in cui il vento caldo dello scirocco era maggiormente percepibile e forniscono con la loro presenza, un’altra testimonianza di come la cultura araba sia stata capace di amalgamarsi con quella occidentale, questo processo restituisce alla terra siciliana la funzione di ponte tra due culture e due mondi che solo il mediterraneo con la sua storia ha sapientemente tutelato.



Le Stanze dello Scirocco

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