sabato 7 giugno 2014

Inviso al Mondo

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ecologia1Un senso di vuoto prende allo stomaco quando si presenta ai nostri occhi, lo spettacolo indecente dello sfruttamento delle risorse senza alcun rispetto per l’equilibrio di questo globo terracqueo e dello sviluppo di coloro che si ritrovano ad abitarlo.


Prostrati, impotenti, frustrati, arrabbiati. Una ridda di emozioni prende possesso del nostro Io, ma durante questa battaglia, giocata sul filo di sensazioni arcaiche, una domanda s’insinua nella nostra mente, scivolando silenziosa nell’ordalia di pensieri cui spesso non riusciamo a dare voce: Ma quanto siamo responsabili di tutto questo? Quanto possiamo proclamarci veramente innocenti? Quanto possiamo dire: non è colpa nostra?


Se siamo veramente onesti con noi stessi, forse non possiamo dire: io non c’entro con tutto questo, non è colpa mia.


Tutti siamo responsabili, ognuno di noi ha la sua piccola parte di colpa.


Ha colpa quando non pensa a cosa stia acquistando, quando non si preoccupa di stabilire da dove viene e pensa solo al basso prezzo indicato sull’etichetta.


Ha colpa quando non si chiede se il carrello della spesa al supermercato è pieno di cose che mangerà e utilizzerà o se invece buona parte di tutto quel ben di Dio finirà invece nel cestino dei rifiuti dopo essere stato dimenticato nel frigorifero.


Ha colpa quando non si chiede se tenere accesa una lampadina per illuminare una stanza in cui non ci sarà nessuno sia veramente utile.


Ha colpa quando nonostante abbia un armadio pieno di vestiti, alcuni (o molti) dei quali non sono mai stati indossati, continua ad acquistare abiti.


Ha colpa quando non si preoccupa di differenziare i rifiuti perché: “Tanto poi non lo fa nessuno”.


Ha colpa quando non si preoccupa se l’albergo o la casa con ”splendida vista mare” in cui sta passando le sue vacanze sia stata costruita rispettando i vincoli paesaggistici o sia stata invece il risultato postumo di un condono o dell’elargizione di olianti e occulte quote di bilancio.


Questa è solo una piccolissima parte dell’elenco di colpe e responsabilità dalle quali ciascuno di noi, non può sottrarsi.


Cercare di sforzarsi di assumersele e tentare di comportarsi di conseguenza potrebbe forse farci vivere in un mondo migliore, ma quanti invece si troverebbero di fronte all’atroce dilemma: Lo faccio o no? Se lo faccio, sarò inviso al Mondo?


Forse, almeno a quel Mondo costruito su cumuli di rettangoli di carta colorati, con sopra stampati numeri a diverse cifre, ma lo sforzo per creare un mondo migliore non ha prezzo e non può esserci un mondo migliore senza l’impegno congiunto di tutti,. Ognuno nel proprio piccolo, nella propria fetta del vivere quotidiono.



Inviso al Mondo

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