sabato 21 giugno 2014

Il Giglio

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giglioLilium è il nome latino che lo classifica tra le schede dei botanici; il suo nome potrebbe avere radici persiane e sta ad indicare la delicatezza e i riverberi dei suoi tepali, molti lo indicano come fiordaliso (vedi nota sotto).


Il re dei Franchi, Clodoveo, in seguito alla vittoria a scapito dei Visigoti, sostituì sul suo scudo il simbolo della mezzaluna con quello del fiore del giglio. Il fiore, in realtà, eredita un significato che si perde nella storia dei tempi di molte sovranità egiziane o assire.


Ogni giglio ha il colore di un linguaggio o il significato di un mutamento:  da quello bianco che esprime purezza, candore o innocenza a quello giallo che si associa alla nobiltà d’animo, da quello rosso della passione e dell’amore proibito a quello rosa della vanità.


Ci sono troppe storie e leggende intorno ai suoi tre petali che sbocciano intorno agli aspetti mistici e divini di molte religioni dall’antichità ad oggi.


La ninfa Persefone figlia di Atena fu rapita da Ade mentre era distratta a cogliere i gigli dal suo giardino e addirittura Venere si sarebbe inebriata spesso con l’odore speziato dei suoi petali eretti.


Un fiore eccelso, raffinato e glorioso come vuole la tradizione ebraica e cristiana, bandiera di Sant’Antonio da Padova e dell’Arcangelo Gabriele, ma anche della procreazione, della prosperità, della fede coniugale e del rito nuziale con gli antichi greci e romani.


Con la passiflora è simbolo della Pasqua e della Passione perché una leggenda narra che questi fiori si sarebbero sublimati sotto la Croce con le gocce del sudore di Cristo e sarebbero stati anche la coltre di fiori sotto gli ulivi del giardino del Getzemani. In ogni caso un bel mazzo di gigli è un bel dono da fare nel periodo pasquale.


Questa breve nota la dedico agli amici appassionati e studiosi di botanica che giustamente classificano il fiordaliso (Centaurea cyanus) alla famiglia delle Asteracee. Il termine sopraindicato si riferisce sommariamente al carattere storico riferito al modo con cui i francesi indicavano il giglio come “Fleurdelys” fiore dedicato ad uno dei loro re ( Flor de Loyis). 


 



Il Giglio

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