
Le piante nel mito si originano in genere da trasfigurazioni di esseri divini o partoriscono da un nobile sentimento. Si dice che le trame del capolavoro di Shakespeare in “Romeo e Giulietta” e di alcuni racconti delle “Metamorfosi” di Ovidio traggano spunto dalla tenerezza di una leggenda babilonese.
È questo il caso del gelso che nutre quella di Tisbe e Piramo, il racconto di un sentimento impedito dal volere degli opposti casati che ergono un muro al loro ardente desiderio di unirsi.
Sono quelle passioni vicine e distanti nello stesso tempo che commuovono l’ascolto e segnano la nascita del mito. Una storia inventata diventa vera se attraversa i secoli indenne, fino a legittimarsi e fluire nella dolcezza della sua narrazione, quando è in grado di sostenere una metafora, una riflessione, un’occasione per cercarne altre simili.
Le similitudini della favola orientale nel caso dell’origine del gelso sono succose come i suoi dolci frutti, non rendono all’istante l’importanza del loro messaggio. Prima che essa potesse diventare un ispirazione per i narratori, provo a immaginare la percezione dei bisbigli oltre le fessure del divisorio degli amanti costretti poi a una precipitosa fuga tra i gelseti per difendersi non solo dagli ostacoli familiari ma anche dall’agguato dei leoni.
Sarebbe una storia, ricevuta quasi in segreto da un caro amico, consimile alla fuga degli abitanti di Otranto in seguito all’aggressione dopo il 1480 dall’impero ottomano; l’unica possibilità per loro era di rifugiarsi inermi, al crepuscolo di una selva di gelsi bianchi divenuti rossi solo dopo essere stati infelicemente raggiunti dai loro invasori.
Il frutto del gelso è vulnerabile, va mangiato subito anche per il piacere di arrossarsi le labbra e la lingua, un raccolto da offrire con generosità al vicino di casa o al primo affetto che ti scorre vicino per ricambiargli il dono di un bacio ricevuto. Quest’usanza accade ancora oggi nella mia terra, dove le antiche case arabe e normanne si uniscono tra loro da un interminabile cordolo di tufo, dove una semplice manciata di gelsi riassume la storia di una grande civiltà e raggiunge chi ama ed ha amato questa pianta.
Amico dei Gelsi
Nessun commento:
Posta un commento