venerdì 7 novembre 2014

L'albero dell'Acacia immortale

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acaciaLe acacie sono un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Mimosacea  ma non sono le mimose propriamente dette. Nei nostri habitat tra le piante più note di questo genere si riferisce alla specie Robinia pseudoacacia con cui non hanno niente a che fare. Tra esse, molto più conosciuta sarebbe invece la gaggia (Acacia farnesiana L.) ma oltre ad essa di acacie se  ne conoscono molte di più.


Un vasto genere di acacie , quindi, molto simili tra loro ma piuttosto diverse per i botanici, non ci si può sbagliare. Per la scienza ci troveremmo al cospetto di una ramificazione che classifica circa 1300 specie di cui molte originarie del continente oceanico, tropicale africano, arabo, asiatico e americano. In Puglia ne esistono eccome! Le ritroviamo lungo i bordi delle sue coste joniche o a sprizzare di ciuffi dorati e d’intenso profumo quegli ormai rari scampoli di macchia mediterranea rimasti a rendere il territorio veramente speciale.


Un viale molto bello si riscontra nel bel mezzo dell’area naturale protetta del bosco delle Cesine percorrendo la litoranea adriatica salentina. Quando le sue infiorescenze sono bianche, diventano simbolo d’amore platonico altrimenti rappresentano la purezza e l’immortalità.


In ogni caso i suoi luminosi capolini gialli, dall’elevato valore simbolico, sarebbero da mostrare con fierezza come un magnifico fiore all’occhiello di un territorio. Tale pianta è un’icona che trae origine anche dall’etimo che l’ha generato così caro e sacro perfino agli antichi egizi. La combinazione dei suoi colori sarebbe invece considerata perfino come buon augurio dagli sportivi australiani.


Il duro legno dell’acacia è così pregiato tanto da essere impiegato perfino, secondo la Bibbia, per modellare l’Arca dell’Alleanza e ancor prima dagli egizi per rinforzare le loro tipiche barche da trasporto.


La capacità delle radici di esplorare il terreno di habitat difficili annoverano le acacie  tra le essenze meglio preferite dalla selvicoltura e dal vivaismo specialmente quando si associano a tigli, pini e querce. Questa pianta riesce a ripopolare incendi boschivi e come tutte le leguminose, le loro radici riescono a fissare in gran quantità l’azoto atmosferico nel terreno, elemento utile per l’ecosistema.


Per questo motivo e per via della loro dominanza sulle altre specie vicine sono viste da qualcuno come un demone in terra da eradicare. Si è discusso sul valore e sugli svantaggi del loro sviluppo ma quello che è certo che sarebbe un vero peccato privarci della loro presenza anche perché darebbero riparo a insetti e uccelli utili ai quei delicati equilibri ecologici che conosciamo.



L'albero dell'Acacia immortale

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