venerdì 20 febbraio 2015

Quel Cavolo di Ortaggio

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cavoliverzaIl cavolo verza (Brassica oleracea L. var. sabauda L)  è parente di molti altri cavoli conosciuti, da quello Nero a quello di Bruxelles. Tale ortiva si adatta ai climi temperati e anche se diventa più appetitoso quando s’intenerisce con il freddo; non sopporta, in ogni caso, qualsiasi tipo di gelate.


Si può trapiantare fino alla prima decade di settembre, a seconda dei climi e del terreno. Il terreno che preferisce la coltura è quello profondo, ben strutturato, non asfittico, possibilmente dotato di impianto irriguo a reazione Ph lievemente alcalina o prossima alla neutra.


Il cavolo verza inizia la formazione della sua testa quando il suo collo raggiunge un altezza di qualche decimetro; è questo il momento adatto per liberarlo dalla flora spontanea che gli cresce accanto e che gli sottrae elementi nutritivi, con opportune rincalzature.  Se è il caso, si effettuano anche irrigazioni, senza esagerare con la frequenza, magari localizzandola con impianti a goccia su un sesto d’impianto di circa due piante a metro quadrato. La raccolta va da settembre ai primi freddi quando coltivati in pieno campo e la sua testa raggiunge le dimensioni ottimali. Dopo almeno due o tre mesi dal trapianto e si possono raccogliere fino a 5-10 kg per metro quadrato, ma questo dipende da molti fattori.


Nel caso in cui il vostro amato cavolo verza subisce un non identificato attacco di parassiti, rivolgetevi ai tecnici esperti del settore, in ogni caso è bene  adottare i metodi di agricoltura biologica e naturale, utilizzando sempre la razionalità del buon orticoltore di famiglia.



Quel Cavolo di Ortaggio

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