martedì 2 settembre 2014

Il ramo d’ulivo per tre emblemi

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ulivo secolare ph Mimmo Ciccarese


Nel Salento del maggio del 2012 si formalizzava l’assegnazione simbolica a Michelle Obama di un ulivo secolare, uno tra i più rappresentativi, l’olivo “Regina”.


I riconoscimenti per tutto l’impegno e la passione profusa in America dalla First Lady a sostegno della nostra dieta mediterranea si erano annoverati così, con quell’attesa che la prima spremuta d’olio sarebbe giunta oltreoceano.


Gli olivicoltori aspiravano che l’interesse della popolazione Nord Americana verso la beneamata Puglia aumentasse.


Nell’autunno di quello stesso anno l’operazione, con tanto di gonfalone ed entusiasmo, si spiegò con la raccolta delle olive da quella pianta monumentale. il gesto fu quello un atto di affezione e solidarietà all’agricoltura mediterranea oltre che una piccola trovata per valorizzare i nostri prodotti attraverso lo splendore di quei monumenti che li avevano generati.


Dovremmo chiederci, adesso, quanto trasporto avesse generato quell’evento e quali sono stati i riscontri? Quanto si conoscessero delle nostre piante secolari in altri luoghi del mondo così come l’abbiamo ereditato noi pugliesi?


Certamente negli Stati uniti la conoscenza dell’ulivo è confermata dal disegno del suo stemma. L’aquila calva con le ali aperte, infatti, stringe con l’artiglio destro proprio un ramoscello d’ulivo come simbolo di pace. Su tale stemma il ramo d’ulivo è disegnato con tredici foglie e tredici olive, un numero non casuale perché ripresenterebbe il numero delle colonie che nel 1776 proclamarono la Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti.


I rami d’ulivo li ritroviamo anche sulla bandiera dell’Organizzazione delle Nazioni Unite:una mappa del mondo rappresentante, una proiezione azimutale equidistante centrata sul polo nord, inscritta in un cercine composto di rami d’ulivo convenzionali incrociati”.


I rami d’ulivo s’incrociano invece con quelli di quercia nello stemma della Repubblica Italiana. Essi simboleggiano la volontà di pace della nazione, sia nel senso dell’accordo interno che come esempio di fratellanza internazionale. Davvero toccante e affascinante l’apparire dell’ulivo su tali sembianze.


La Puglia forte di tali legami rappresenterebbe anche per questo il patrimonio olivicolo più ricco al mondo, una bellezza che non si dovrebbe lasciare passare inosservata, affinché la sua cultura possa offrire ancora qualcosa di buono e possa far diventare l’ulivo secolare figura per nuovi blasoni.



Il ramo d’ulivo per tre emblemi

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