
Il mito della genesi dell’ulivo inizia dalla disputa per la conquista della splendida città di Atene che Zeus avrebbe dato in premio a chi avrebbe offerto il dono più utile da scegliere tra un veloce cavallo suggerito da Poseidone, dio del mare e un albero d’ulivo proposto dalla dea Atena.
Le divinità sancirono la vittoria alla dea guerriera e l’astioso tridente del mare, incaricò il figlio di scendere in terra per abbattere in segreto il primo ulivo interrato in onore di Atena. L’infelice gesto non passò inosservato a Zeus, che castigò Poseidone del suo vile atto ritorcendo il massimo della sua ira sull’esistenza del figlio.
Dalla nascita di quell’ulivo per volontà degli dei, gli ateniesi condannavano con la pena di morte e con la dannazione chi avrebbe sradicato un solo albero dedicato ad Atena.
Atena ricorre nel passato dei popoli mediterranei, la sua importanza li coinvolge perché la ritrovano in ogni luogo più inaspettato, come se fosse sempre presente, a vegliare sui suoi discendenti e riferire a Zeus ogni loro azione. Nella mia terra, per ogni tempio perduto, a lei dedicato, se ne parla con un senso di rispetto e con una lieve dose di timore, nonostante che il suo mito fosse così distante dai nostri credi.
Nel sud dell’Italia, si ricercano ancora le rovine dei suoi innumerevoli templi sotto incerte e misteriose fondamenta senza mai riflettere che forse la volontà di Atena si sarebbe esaudita nella Magna Grecia e potesse trovarsi proprio di fronte al nostro sguardo, con l’immensa distesa di ulivi secolari che la caratterizza.
Il grande tempio di ulivi sacri, quindi, potrebbe essere il vero epicentro che inizia la nostra storia, simile a quell’orto del Getzemani, luogo d’intima preghiera e sacra dimora di un popolo orgoglioso.
L’azione di sradicare o distruggere un albero di ulivo va contro le leggi naturali; non ci sono ragioni valide che possano giustificare il distacco delle sue radici dalla terra, erano un terribile sacrilegio per gli ateniesi e sarebbero oggi gesti di pura incoscienza a scapito dell’umanità.
Il grande tempio degli ulivi
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