
Sono passati una mensilità e un giorno dopo l’equinozio di primavera e la Terra oggi sembra davvero cambiata. Dal 22 aprile del 1970, si celebra la Giornata della Terra voluta dalle nazioni unite, da oltre 175 Stati. È un evento voluto dall’ecologia, una breve tregua prima del respiro successivo, giusto l’attimo per valutare le attuali condizioni in cui versa il pianeta.
I gruppi nati dallo studio dell’ecologia la utilizzano per rendere i dati riguardanti, l’inquinamento dell’ambiente, la distruzione degli ecosistemi, le rendicontazioni circa lo stato della biodiversità, l’utilizzo delle risorse energetiche, lo sfruttamento di quelle naturali e dei danni ambientali.
È quel giorno importante che cerca soluzioni possibili, alternative, in grado di supportare e salvare gli habitat, restituendo la voce non solo alle comunità scientifiche, istituzionali e imprenditoriali ma anche a quelle dell’arte, delle associazioni e di chiunque voglia sensibilizzare e stimolare un positivo cambiamento culturale in tema di ambiente.
La giornata si riporta alle realtà locali, attraverso le scuole, i dibattiti, la politica, le manifestazioni di piazza e il copia-incolla scaduto di qualche servizio televisivo che non riesce a contenere le differenze tra ambientalismo e attivismo popolare.
Si evidenzieranno i problemi e le necessità che sono dei cittadini, la difesa dei beni comuni e non quelli di chiuse e antiquate lobby partitiche che traboccano solo in occasione di tale anniversario.
È la giornata della resilienza, cioè di quella complessa prerogativa che hanno gli habitat di reagire, finché possibile, agli eventi naturali improvvisi, alle pressioni antropiche spesso dettate da certi abusi o dal crescente malaffare.
In tutto il mondo si parlerà di cambiamenti climatici, desertificazione e deforestazioni, di piccole e grandi terre unite sotto una bandiera comune con il patrocinio d’importanti sigle e con la partecipazione attiva della gente.
Questa giornata è un’occasione per riscattare attraverso la condivisione, la naturalità che abita i sogni e le idee, un attimo in più per comprendere in modo definitivo diritti e doveri che ci competono e che la Terra non appartiene solo agli esseri umani.
Nel nome di Madre Terra
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