
Il sole che ti vede ti riscalda. In questo proverbio salentino basta surrogare un pronome con una congiunzione per arruffare tutto il suo significato.
L’accezione più plausibile e accreditata è quella che si avvicina a quella più nota del “Carpe diem”, tratta dalle Odi del poeta latino Orazio che t’invita a cogliere l’attimo ma che letteralmente sarebbe più appropriato tradurla come “ vivi il presente e non pensare al futuro”.
La locuzione del Carpe diem si rafforza sorprendentemente con quella del detto popolare salentino.
In questo caso i salentini con l’onnipresenza del sole, che si rivela in qualsiasi momento della loro giornata, anche d’inverno, possono tranquillamente dire con orgoglio che il loro proverbio ha il gusto e il diletto di una massima Zen.
L’autorità di questo proverbio ci raggiunge proprio come un barlume di sole amico che si accorge di noi per illuminarci un’azione.
Forse con questo detto i salentini, popolo più orientale d’Italia, vorrebbero rivendicare per primi, la paternità di una stella che tramonta sempre per rinascere.
Lu sule ca te ite te scarfa
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