sabato 23 maggio 2015

Il fiore del mare

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fiore di rosmarinoIl nome della pianta del rosmarino giunge dalle parole latine ros e marinus, ossia rugiada del mare. Un bell’arbusto dal titolo romantico la cui fioritura tinge d’azzurro i pendii costieri del mediterraneo. Il rosmarino è un’officinale riconosciuta fin dai tempi più antichi come essenza e aroma dalle innumerevoli virtù terapeutiche. E’ la pianta mediterranea che assieme al mirto glorifica i poeti e disseta le api.


La campanula del suo calice raccoglie le piccole corolle che somigliano a un labbro rendendo il titolo alla famiglia cui ne fa parte (ex labiate). Tra i suoi petali gli stami sono ben fermi sui sottili filamenti che si distendono al primo sole di marzo e si radunano in grappoli all’ascella delle foglie come spighe.


Ci sono molti racconti che legano i boccioli di questa pianta alla cura dell’uomo; riti, miti e credenze popolari associate all’immortalità e al benessere tanto da persuadere gli antichi a coltivarlo accanto agli usci delle case assieme a mirto alloro come messaggero d’amore, buon auspicio e fedeltà.


 



Il fiore del mare

sabato 9 maggio 2015

La Festa della Mamma

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rosa rosssaCi sono infiniti modi per chiamare una madre e altrettanti per ricordarla. Per molti popoli europei, il 10 maggio è il giorno dedicato alla festa della mamma. Le origini di tale ricorrenza affondano nella mitologia, con la celebrazione a Reha, sposa di Crono, figlia di Urano e Gea, rispettivamente dio del cielo e della terra.


La madre Reha, per evitare che il dio del tempo Crono mangiasse l’ultimo dei suoi figli, generò Zeus di nascosto in una grotta dell’isola di Creta. Fu proprio Zeus, poi, diventato dio, a vendicare i fratelli sul proprio padre Crono.


Analogamente, nel culto dei romani, Cibele, sarebbe la madre di Cerere, Giunone, Plutone, Nettuno e Giove, cui si dedicava una lunga festa proprio nella prima decade di maggio, mese dei fiori.


Maggio è anche il mese che la tradizione cristiana dedica alla Madonna. Molto prima della divinità di Reha ci sarebbero molti altri culti che affondano nell’era egizia e babilonese, con Iside e Ishtar.


Non tutti i paesi del mondo, celebrano la mamma nel mese di maggio, qualcuno la ricorre a marzo, con la festa delle donne, altri con l’equinozio della primavera, altri nel mese di aprile, agosto o dicembre.


Una ricorrenza quindi che nel mondo si estende per tutto l’arco dell’anno. In Italia, la festa, si accosta al bocciolo della rosa screziata, negli Stati Uniti a quello del garofano bianco o rosso, ma chiunque ha facoltà di scegliere e riverire, ringraziare e augurare con ogni fiore possibile.



La Festa della Mamma

venerdì 1 maggio 2015

Il garofano

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garofaniIl garofano (Dhianthus caryophillus) è un raduno di petali frastagliati e racchiusi nel loro piccolo e robusto calice verde. Quando le sue corolle arruffate raggiungono la veemenza del rosso porpora, esprimono fascino e decisione; se invece sono screziate di rosa, rappresentano l’amore, la più sentita riconoscenza o un’amicizia cara; quando il bocciolo è bianco, racconta la purezza dell’amore materno e la fedeltà nel bouquet della sposa italiana.


Il Dhianthus o “fiore di Giove”, proprio perché immagine di unità e intesa, indicava per gli antichi romani l’amore coniugale e la loro offerta era ben gradita per ogni tipo di cerimonia o anniversario di matrimonio. È anche il fiore arabo riportato in Europa dalle conquiste crociate, quello raffigurato nella sacralità delle pitture rinascimentali, quello nato dal pianto della Madre, tra i gruppi politici, sulla storia della rivoluzione dei portoghesi con i colori del loro stendardo. Un fiore adottato anche dalla Spagna, dalle isole Baleari, dalla Slovenia come emblema territoriale.


Il garofano sarebbe il contrassegno dell’essenza e della pura passione che raddolcisce e sconvolge ogni forma di carattere e sguardo umano; è stato anche il fiore intrepido all’occhiello della nobiltà, dei governatori, delle giacchette della galanteria, un fiocco di conquista per piccoli e grandi imperatori.


Sono i garofani rossi quelli lanciati per celebrare la festa dei lavoratori, la memoria storica d’occupazione, la rivendicazione dei diritti della solidarietà e della condivisione.


Erano, un tempo, i garofani tratteggiati fra le mura delle fabbriche francesi delle otto ore, sono oggi i fiori che arrossano di musica e parole la gente del primo maggio.



Il garofano